Superstite
Credits
Superstite
concetto e coreografia Lucia Guarino
danza Lucia Guarino
luce e spazio Gianni Staropoli
musica Stefano Pilia
dramaconsulting Emma Tramontana
costumi Hilary Bockham
durata 45 min
organizzazione, amministrazione Associazione Culturale Nexus
sostegno alla residenza artistica CURA centro umbro residenze artistiche, Spazio Zut, KilowattFestival – Kilowatt Tutto l’anno, Home centro creazione coreografica, Strabismi
speciali ringraziamenti a Cinzia Sità, Luca Del Pia, Lorenzo Letizia, Paolo Pinaglia, Futura Tittaferrante, Micheangelo Bellani
Superstite è una riflessione su ciò che rimane dopo una mutazione, un cambiamento e si fa carico di una storia che a tratti appare sbiadita o mutilata. Un corpo solo, da solo, esplora le infinite declinazioni del “vuoto che resta”. Il frammento non è una scoria, tutto il contrario. Piccola parte che ti parla di un possibile “tutto” di una possibile interezza che apre all’immaginazione di un tempo nascosto e di una possibile diversità. Cosa muove la parte mancante? Quali confini e quali forme prova a ridisegnare? Il corpo superstite racconta un vuoto e sia esso stesso che chi lo osserva sono avvolti da un continuo movimento di indagine su questa mancanza. Un’azione coreografica dove il movimento, tramite di vita, si pone in relazione a una dinamica più grande che appartiene alla costante instabilità e precarietà dello stato di sopravvivenza. Ed è proprio in questo tendere credere, attraversare, aprire il corpo al vuoto, allo spazio non conosciuto, che appare la danza. Movimento misterioso, presente nell’intensità e nella qualità, che vive in quel limite tra specificità, forma, postura, spazio, tempo. Un continuo riassestamento del corpo nel vuoto, vero spazio vitale, come tensione a un possibile esserci.