Credits
Idea: Parini Secondo
con: Sissj Bassani, Martina Piazzi
secondo cast: Camilla Neri, Francesca Pizzagalli
coreografia: Parini Secondo, liberamente ispirata a contenuti online
suono: Alberto Ricca/Bienoise
consulto alla scenografia: Filippo Tappi
costumi: Giulia Pastorelli
video: Pier Paolo Zimmermann
field recordings: Glauco Salvo
produzione: Nexus Factory
in collaborazione con: Parsec Bologna
e con il supporto di: ResiDance XL 2023, supportER, ERASMUS+
Perseguendo nella ricerca online che trova una sua traduzione fisica e corporea, Parini Secondo si riavvicina al mondo del gioco, affascinato dal salto della corda sia come pratica atletica che come elemento ritmico: nel salto della corda, musica e atletismo vanno mano nella mano (K. Gaunt).
Consideriamo le parole di Gaunt come un punto di partenza per riavvicinare il corpo alle pratiche musicali, partendo dai ritmi tipici dei giochi della nostra infanzia per costruire una partitura coreografica per due saltatori e un musicista in cui corpo e corda sono un’unica tecnologia sonora. Insieme alle tecniche di salto, vengono evocate dalla memoria collettiva filastrocche e handclapping games, pratiche ludiche infantili e femminili che guidano ancora oggi il nostro ascolto quotidiano, riflettendo quei ritmi incarnati che l’ascolto massivo e commerciale ha tentato di separare dal corpo: Parini ricollega suono e corpo, voce e movimento, corde e mani.
Il nostro interesse per il salto della corda parte da questa potente unione tra l’atleta e il bambino, due figure eroiche che, insieme al poeta, condividono uno stretto rapporto con la morte (Furio Jesi 1958). La costruzione coreografica non è altro che la somma di esercizi e giochi eseguiti in un contesto ritmico – e ovviamente spaziale – in cui l’attenzione non è virtuosa, ma sottile. La sottigliezza è data dal misterioso rapporto tra allenamento, gioco e performance, tra intimità fisica, abbandono e sguardo dell’osservatore.